Ciao!

Ogni evento sportivo ci lascia sempre spunti di riflessione importanti da cui poter apprendere e migliorare.

La storia DEVE insegnare sempre qualcosa…

MA… qualcuno direbbe:”la storia ‘ e’ scritta dai vincitori che potrebbero alterare la realtà dei fatti!

La Star Battle Vulcanofitness uno degli eventi piu’ maestosi del 2024

Proprio per questo la discussione tra vincitori e vinti e’ di primaria importanza per ricreare il fatto reale e da esso apprendere.

Se mi segui da tempo conosci il format Il Salotto di Simone su youtube Calisthenicsbrain, esso nasce dalla mia voglia di discutere, argomentare e confrontarsi.

Tuttavia per poter discutere, argomentare ed aver un confronto ci sono aspetti fondamentali da non trascurare.

La capacità di ciascuno di noi di poter migliorare si basa sulla conoscenza ed il saper riconoscere alcuni elementi fondamentali che fanno parte dell’essere umano.

Per conoscere occorre saper leggere, tuttavia per rendere una comprensione ancora migliore provvederò a fare video , reel e quant’altro per non costringerti a dover perforza leggere.

Per te invece che conosci l’importanza della lettura e dello studio sono sicuro che apprezzerai quest’articolo.

I 6 BIAS DELL’ATLETA e DEI FANS

In questo articolo voglio parlarti di cio’ che negli anni di organizzazione di eventi sportivi ho potuto osservare in modo ricorrente, sia su eventi organizzati da me che da altre organizzazioni.

Trattasi di calisthenics o di altri sport il ruolo dell’arbitro/giudice da sempre ha creato polemica.

Quante volte ti e’ capitato di vedere una persona o un pubblico non accettare il giudizio di un arbitro/giudice?

Spesso credendo fermamente di avere ragione. Questo processo avviene a causa di diversi bias cognitivi che possono entrare in gioco.

Anche se, in alcuni casi, la persona potrebbe effettivamente avere ragione, è importante esplorare i meccanismi psicologici che possono influenzare questa percezione.

  1. Bias di conferma: È la tendenza a cercare, interpretare, favorire e ricordare le informazioni in modo tale da confermare le proprie preconcezioni. Nel contesto di non accettare il giudizio del giudice, questo significa che l’atleta potrebbe dare eccessivo peso alle prove che supportano la propria visione della situazione, ignorando le informazioni che contraddicono la propria percezione. Esempio: anche i miei atleti che sono fra il pubblico hanno visto! Era valido! Ricordo bene non ho kippato nel pull up! Ricordo bene di aver rotto il parallelo nel dip! La mia linea nel front lever era pulita! Lo ricordo!
  2. Effetto Dunning-Kruger: Questo bias si verifica quando individui con conoscenza o competenza limitate in un determinato campo sopravvalutano la propria competenza. Pertanto, anche se il giudice è generalmente considerato un esperto nel valutare le situazioni secondo le regole dello sport o del contesto specifico, l’individuo potrebbe ritenere di avere una comprensione migliore o più accurata della situazione. Esempio: come fa a giudicare? E’ solo un ragazzo! Non e’ un atleta fortissimo ! (Bias atleta /giudice) IO GIUDICHEREI MEGLIO!.. la realtà e’ invece diversa
  3. Bias di autocompiacimento (self-serving bias): Questa è la tendenza ad attribuire i successi alle proprie abilità e i fallimenti a fattori esterni. Se un arbitro decide contro l’individuo, può essere facile per quest’ultimo attribuire il risultato negativo a un errore di giudizio dell’arbitro piuttosto che a una propria mancanza o errore. Esempio; ho vinto il torneo in Cina, la coppa di Portogallo qui ho perso perché e’ truccato! E’ una cospirazione contro di me! Non puo’ essere altrimenti!
  4. Bias di gruppo (in-group bias): Se l’atleta fa parte di una squadra o di un gruppo, potrebbe avere una visione parziale favorevole verso il proprio gruppo. Questo può portare a non accettare il giudizio di un arbitro se si percepisce che la decisione è sfavorevole al proprio gruppo, anche se la decisione è giusta secondo le regole. Esempio: grazie ragazzi per il supporto (rivolto alla fan base social) sei un grande! Dovevi vincere! Gli altri erano più scarsi! Tante rep degli avversari non erano valide! Noi siamo i migliori! Doveva vincere il nostro atleta!
  5. Costo affondato (sunk cost fallacy): In alcuni contesti, l’individuo potrebbe non voler accettare il giudizio dell’arbitro a causa dell’investimento emotivo, temporale o fisico nel risultato di una competizione. Questo può portare a insistere sulla propria ragione, anche di fronte a prove contrarie, perché ammettere che l’arbitro ha ragione significherebbe accettare che l’investimento è stato vano. Esempio e’ un anno che mi preparo a questa sfida! E’ impossibile che abbia perso! Non doveva andare così!
  6. Bias della superiorità illusoria: La tendenza a vedere se stessi come migliori della media in vari aspetti, inclusa la capacità di comprendere e interpretare le situazioni. Anche se un arbitro ha preso una decisione imparziale basata su regole chiare, l’individuo potrebbe credere di avere una migliore interpretazione dei fatti. Esempio; ho vinto ovunque, la mia visione e’ superiore a quella degli arbitri che mi giudicano! Ho ragione io! Indubbiamente

Anche nei casi in cui l’individuo potrebbe avere ragione, è importante riconoscere come questi bias possano influenzare la propria percezione e giudizio.

Gaggi espresse la sua opinione del set di Larosa, il pubblico non capi’ bene la situazione

Un approccio razionale richiederebbe una valutazione obiettiva delle prove disponibili, un riconoscimento della propria potenziale predisposizione al bias e, se possibile, la ricerca di una terza opinione imparziale. La chiave è la capacità di separare le proprie emozioni e desideri dal processo di valutazione oggettiva della situazione.

Ok Simone tutto bello! Tuttavia se l’atleta avesse ragione ed ha sbagliato effettivamente l’arbitro?

Bene, se un atleta avesse effettivamente ragione e l’errore è stato del giudice, ci sono diversi aspetti e considerazioni che meritano attenzione, sia dal punto di vista dell’atleta sia da quello del sistema di giudizio in generale.

Andrea Mantello fa delle riflessioni in merito alla modalità di giudizio riguardo a una gara a cui ha partecipato

Cercherò di dividere in  7 punti in modo da poter riflettere su ciascuno.

  1. Errore umano: i giudici, come tutti gli esseri umani, sono soggetti a errori. Questi possono derivare da una serie di fattori, tra cui la posizione del giudice, l’angolazione di visione, la velocità dell’azione, la pressione del momento o semplicemente un errore di giudizio. È importante riconoscere che nessun sistema decisionale basato sull’uomo può essere perfetto.
  2. Riconoscimento e apprendimento: In un contesto ideale, gli errori commessi dagli arbitri dovrebbero essere riconosciuti e utilizzati come opportunità di apprendimento. Molte organizzazioni sportive utilizzano la revisione delle partite e degli eventi contestati come strumento per migliorare la qualità dell’arbitraggio.
  3. Sistemi di revisione: In molti sport, sono stati implementati sistemi di revisione (come il VAR nel calcio o il Hawk-Eye nel tennis) per ridurre gli errori umani influenti sui risultati delle partite. Questi sistemi permettono di rivedere le decisioni contestate e, se necessario, di correggerle. Se un atleta crede di avere ragione, può richiedere o sperare che la sua situazione sia una di quelle rivedibili, a seconda delle regole dello sport specifico.
  4. Gestione delle contestazioni: Gli atleti  hanno ovviamente il diritto di contestare formalmente le decisioni tramite i meccanismi previsti dagli organi governativi dello sport. Questi processi sono progettati per garantire che eventuali errori significativi possano essere esaminati e, se appropriato, rettificati.
  5. Rispetto per il giudice: Anche nel caso di un errore da parte del giudice, è fondamentale mantenere il rispetto per la sua autorità e per il ruolo che svolge. La critica costruttiva e il dialogo aperto sono preferibili rispetto a reazioni negative che possono portare a sanzioni o a deteriorare l’atmosfera sportiva. Esempio : ho subito un torto! Popolo state con me! Rivoluzione! Meccanismi che in passato hanno portato solo caos e nessuna soluzione
  6. Focus sul controllo personale: Gli atleti dovrebbero concentrarsi sugli ASPETTI della competizione che possono controllare, come il proprio impegno, la preparazione e la performance. Anche se un errore arbitrale può influenzare il risultato di un evento, l’approccio e la reazione dell’atleta a tale errore possono definire il suo carattere e la sua resilienza.
  7. Riforma e miglioramento: Se errori di giudizio diventano frequenti o evidenziano una carenza sistemica, ciò può stimolare discussioni per riforme e miglioramenti nel giudizio. L’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre la possibilità di errori futuri e di aumentare la giustizia e l’equità nello sport.

In conclusione, mentre gli errori dei giudici possono avere un impatto significativo, la risposta a questi errori, sia da parte degli atleti sia dell’ organizzazione , è cruciale per promuovere lo spirito sportivo, il miglioramento continuo e la giustizia nel mondo dello sport.

La storia ci insegna che questo non avviene quasi mai negli sport “minori” gli organizzatori iniziano a considerare l’ambiente tossico, smettono di organizzare , nuovi organizzatori ritentano l’impresa rimanendo vittima degli stessi errori di conseguenza il fenomeno porta all’arresto della crescita di quel determinato sport. Il fenomeno del Calisthenics Skill ha visto accadere ogni punto citato e la presenza di ognuno di questi bias.

Nel Calisthenics il fenomeno dell’improvvisarsi organizzatori vittime dei bias precedentemente illustrati ha contribuito pesantemente ad arrestare la crescita.

Ricordi?

Fammi sapere cosa ne pensi!

Buon allenamento!